Spiegazione della struttura del progetto:
Come accennato precedentemente la struttura del progetto
semplifica molto la successiva costruzione delle connessioni tra una parte e
l’altra dell’impianto, per intenderci è semplice intuire che uno o più cavi
andranno dal quadro elettrico alle scatole di derivazione o zone che dir si
voglia, raggruppando tutti i componenti precedentemente disegnati all’interno
delle varie parti di schema.
Quindi se nella zona 30 ho disegnato ad esempio 4
elettrovalvole, potrò tranquillamente includerle e alimentarle tramite un
singolo cavo W30 derivato dal quadro elettrico.
Con la medesima semplicità di raggruppamento si potranno
creare le morsettiere delle varie zone e le morsettiere o connettori di
distribuzione nel quadro elettrico.
La notevole convenienza di questo sistema è permette di
creare una struttura adatta agli sviluppi della macchina e un valido sistema
per unificare vari generi di macchine con impianti molto simili tra di loro.
Con questa metodologia si otterrà inoltre una linearità e
una convergenza di numerazione tra cavi, scatole di derivazione e morsettiere,
spiegata nel dettaglio nel post relativo alla legenda per la lettura dello
schema elettrico, Linearità che permette ad ogni tecnico di potersi facilmente
districare all’interno dello schema.
I criteri di raggruppamento o di suddivisione dei vari cavi diretti
alle scatole sono solitamente:
Cavi di potenza
Cavi di alimentazione
Cavi di segnale
Cavi di controllo segnali analogici o cavi schermati
sensibili a disturbi.
La separazione fisica di questi generi permette ai disturbi
elettromagnetici generati dai vari componenti soprattutto quelli di potenza di
non irradiarsi tra un cavo e l’altro, la compatibilità elettromagnetica, ovvero
EMC è uno degli aspetti principali da tener conto, essa se trascurata può
provocare gravi mal funzionamenti all’automazione in questione.
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