mercoledì 20 giugno 2012

Progetto impianto elettrico STEP 7

Il progetto elettrico va organizzato con una logica coerente, grazie al ripetersi di questa logica e alla spiegazione tramite una legenda di lettura i tecnici addetti al cablaggio e all'assistenza avranno la vita semplificata. Lo scopo dello schema è quello di alleggerire il carico agli addetti al cablaggio e agli addetti alla manutenzione oltre che a tenere una traccia storica dell'impianto elettrico e delle modifiche apportate ad esso nel tempo. L'impianto va comunque correttamente dimensionato e progettato in base alla norma.

Il mio personale metodo è quello di mettere in sequenza vari generi di componenti di potenza e poi in seguito di schematizzare tutto ciò che riguarda il cablaggio dei segnali e in particolar modo il bordo macchina per poi relegare nella parte finale un resoconto dettagliato di schede I/O, PLC, CNC e PC.

In molti casi però si potrebbe presentare la possibilità di raggruppare in una singola pagina tutto ciò che riguarda una determinata funzione, nella seguente immagine è visibile come sia ottimizzata dal punto di vista della comprensione e del cablaggio una pagina nella quale viene schematizzato il collegamento di potenza, il collegamento di comando e i segnali al PLC di un'avviamento motore.


Questo tipo di schematizzazione combinata fornisce all'operatore addetto una panoramica quasi completa sulla logica cablata di tutta una partenza motore, l'unico aspetto trascurato è l'output che accende il relè K1 reperibile comunque tramite riferimento incrociato in una pagina dedicata a tutti i relè ausiliari adibiti ad avviamento motore.
Molti di questi accorgimenti derivano dalla collaborazione con il cablatore stesso, quindi un'attenta e diretta collaborazione molte volte rende gli schemi moto più chiari e fruibili per tutti.

lunedì 13 febbraio 2012

Iiziare un progetto STEP 6


In questo post viene indicato un possibile metodo per costruire le pagine dedicate alla distribuzione delle alimentazioni dedicate alle varie zone.

Quanto descritto di seguito premette che giunti a questo punto sia chiara la questione dei luoghi di montaggio e che siano già stati sommariamente disposti i vari componenti nelle zone dello schema.
La questione è importante perché in alcuni progetti soprattutto quelli di maggior complessità potrebbero presentarsi varie esigenze, come ad esempio la creazione di 2 diverse linee di alimentazione, una per gli ingressi e una per le uscite.
Le due alimentazioni prodotte potrebbero provenire anche dal medesimo alimentatore, ma inserendo 2 fusibili in parallelo a valle dell’alimentatore andremo ad ottenere 2 ramificazioni, che potrebbero essere utilizzate come descritto.



Questo sistema permette un miglior dimensionamento delle protezioni, inoltre permette in caso di guasto, quindi nel caso si dovesse bruciare un fusibile di discriminare velocemente se il guasto si sia verificato negli ingressi o nelle uscite della macchina. Quanto appena descritto comporta un grosso vantaggio in quanto generalmente permette di escludere circa metà dell’impianto elettrico in esame.

Ora disposti gli alimentatori e/o trasformatori necessari elle proprie esigenze senza che siano stati dimensionati sarà il momento di impostare la parte vera e propria di distribuzione.



Ora prediamo per comodità come esempio l’immagine sopra, le linee orizzontali LP1 ed LN1 sono le alimentazioni provenienti da sinistra dall’alimentatore che procedono verso destra nelle successive pagine, da esse si derivano le linee verticali che saranno le varie linee di alimentazione utilizzate nelle zone dove precedentemente abbiamo disegnato i componenti anch’esse disegnate orizzontalmente nelle zone stesse.
Questo tipo di schematizzazione permette di intuire velocemente quali e quante siano le varie partenze, se tutte le zone siano state alimentate, permette con i dovuti margini di poter aggiungere o togliere alimentazioni, oppure di creare come nel caso disegnato più a destra nell’immagine sopra un’ulteriore ramificazione.
Le indicazioni visibili nella parte sottostante le frecce, ovvero i riferimenti incrociati, indicano a quale zona sia diretta l’alimentazione creata la prima, a sinistra W29,LN1 sarà ad esempio la linea diretta alla zona X29 il quale cavo evidentemente si chiamerà W29. Il cavo W29 si potrebbe connettere ad un connettore installato sul quadro elettrico principale, ad esempio chiamato XC29 vedi immagine successiva.


giovedì 9 febbraio 2012

Iniziare un progetto elettrico STEP 5


Arrivati a questo punto è possibile iniziare il vero e proprio progetto.
È quindi necessario cerare le varie zone, i moderni CAD CAE ovvero cad dedicati al disegno elettrico, ci aiutano. Ad esempio il software Eplan P8 permette di creare la così detta struttura del progetto.
Non e indispensabile utilizzare un CAD dedicato, ma la gestione di un complesso impianto elettrico può risultare ingestibile con un prodotto non indicato.
Questo non è nient’altro che un diagramma ad albero, delle famose zone descritte nei precedenti post, nelle quali sono contenute le pagine dove lo schema è effettivamente disegnato.
Un’ altro punto importante è la struttura del cartiglio, a mio parere ogni pagina deve contenere 8 colonne entro le quali disegnare questo permetterà di non inserire troppi componenti per ogni singola pagina a patto che sotto ogni colonna si inserisca ad esempio un singolo ingresso connesso ad un sensore.
Come decritto nella fase precedente dividendo in otto parti il cartiglio e utilizzando una pagina ad esempio per disegnare 8 ingressi oppure 8 uscite, risulterà possibile ottenere un ordinato elenco degli I/O.
È comunque possibile non elencare gli I/O ovvero ingressi e uscite di seguito o consecutivamente nello schema, potrebbe risultare più conveniente distribuirli all’interno dello schema a seconda delle esigenze, questo comunque è un aspetto che per il momento è possibile trascurare.




Iniziando quindi a disporre i componenti nelle varie zone ci troveremo con il dover creare delle linee di alimentazione dedicate alla zona, che successivamente dovranno essere disegnate nella parte dedicata alla distribuzione delle varie alimentazioni, distribuzione che in seguito dovrà essere correttamente dimensionata.



Successivamente possiamo disporre la serie di ingressi ai quali verranno connessi i sensori trascurandone tranquillamente il percorso che effettivamente i conduttori seguiranno.

lunedì 6 febbraio 2012

Iniziare un progetto elettrico STEP 4


Un valido sistema per iniziare nel concreto alla redazione del progetto dopo le precedenti premesse sarà quindi raccogliere la serie di componenti divisi per zona di montaggio ed elencati per genere
Come nel seguente esempio empirico:

Zona 10
1 fotocellula per lettura pezzo,
2 sensori di prossimità per lettura cam
2 reed magnetici per posizione cilindro sollevamento rulli alti e rulli bassi
ecc
Zona 20
Motore rullo 1 = 0,75 kW
Motore rullo 2 = 1 kW
Motore rotazione braccio = 3 kW
ecc
Zona 30
1 Elettrovalvola sollevamento rulli
1 Elettrovalvola apertura chiusura pinza su braccio
Ecc
Zona 40
1 Sensore pinza aperta
1 Sensore pinza chiusa
1 elettrovalvola per soffio d’aria pulizia pinza

La creazione di una lista componenti permetterà di effettuare un preliminare posizionamento all’interno dello schema elettrico e successivamente di effettuare una spunta per non dimenticare nessun componente e nessun movimento della macchina.
La cosa importante nella creazione della struttura principale è creare la possibilità di disegnare componenti che non erano previsti in fase preliminare in una fase successiva, come ad esempio un’elettrovalvola in una zona non prevista per l’installazione. In particolare le varie zone personalmente le divido in 2 parti, una adibita a segnali di ingresso, e una dedicata ai segnali di uscita ovvero sensori che danno input al PLC e attuatori come le elettrovalvole che producono movimenti dati dagli output del PLC.
La zona 40 è un esempio di come si posso trovare diversi generi di componente nella sessa zona.

venerdì 3 febbraio 2012

Iniziare un progetto elettrico STEP 3



Spiegazione della struttura del progetto:

Come accennato precedentemente la struttura del progetto semplifica molto la successiva costruzione delle connessioni tra una parte e l’altra dell’impianto, per intenderci è semplice intuire che uno o più cavi andranno dal quadro elettrico alle scatole di derivazione o zone che dir si voglia, raggruppando tutti i componenti precedentemente disegnati all’interno delle varie parti di schema.



Quindi se nella zona 30 ho disegnato ad esempio 4 elettrovalvole, potrò tranquillamente includerle e alimentarle tramite un singolo cavo W30 derivato dal quadro elettrico.
Con la medesima semplicità di raggruppamento si potranno creare le morsettiere delle varie zone e le morsettiere o connettori di distribuzione nel quadro elettrico.

La notevole convenienza di questo sistema è permette di creare una struttura adatta agli sviluppi della macchina e un valido sistema per unificare vari generi di macchine con impianti molto simili tra di loro.
Con questa metodologia si otterrà inoltre una linearità e una convergenza di numerazione tra cavi, scatole di derivazione e morsettiere, spiegata nel dettaglio nel post relativo alla legenda per la lettura dello schema elettrico, Linearità che permette ad ogni tecnico di potersi facilmente districare all’interno dello schema.

I criteri di raggruppamento o di suddivisione dei vari cavi diretti alle scatole sono solitamente:
Cavi di potenza
Cavi di alimentazione
Cavi di segnale
Cavi di controllo segnali analogici o cavi schermati sensibili a disturbi.
La separazione fisica di questi generi permette ai disturbi elettromagnetici generati dai vari componenti soprattutto quelli di potenza di non irradiarsi tra un cavo e l’altro, la compatibilità elettromagnetica, ovvero EMC è uno degli aspetti principali da tener conto, essa se trascurata può provocare gravi mal funzionamenti all’automazione in questione.

martedì 31 gennaio 2012

Iniziare un progetto elettrico STEP 2


Al secondo punto è necessario stabilire i canoni con i quali si ha intenzione di effettuare la numerazione, una delle possibilità e a dire la verità quella che preferisco è indicare il numero di pagina a tre cifre e un contatore aggiuntivo a 2 cifre che aumenta colonna per colonna.
Es:
A pagina 010 e colonna 5 il probabile filo che troveremo sarà il 01005
i componenti installati prenderanno come per il numero del filo il numero di pagina e un contatore aggiuntivo a una cifra, in quanto generalmente si indica un componente per ogni colonna.
Es:
Per un selettore a pagina 010 e colonna 5 il probabile nome del componente potrebbe essere S0105

Questo sistema permette di organizzare l’impianto in modo da individuare immediatamente in fase di test le pagine di schema relative ai componenti installati, come spiegato nei post precedenti.

Successivamente stabilite queste priorità, si possono individuare quante pagine risultano necessarie alle varie parti di impianto, contando quanti componenti servono al bordo macchina e quanti ne servono nel quadro elettrico, con i dovuti margini.

Per quanto riguarda il quadro elettrico suggerisco di dividere le pagine prestabilite in diversi sottogruppi come ad esempio, una parte relativa all’ingresso linea e alla distribuzione della potenza ad esempio 10 pagine, successivamente una parte relativa alla distribuzione delle linee di alimentazione a 24 V AC ad esempio altre 10 pagine, altre 10 pagine per la distribuzione della 24 V DC e così via, successivamente un certo numero di pagine per i motori asincroni e una parte per gli azionamenti ed inverter.
In questo modo in modo ordinato sarà possibile individuare i vari componenti, potrebbe essere possibile suddividere il quadro elettrico in ulteriori zone per tipologia come è stato precedentemente indicato, ma in impianti medio piccoli non risulta essere a mio parere conveniente per i vincoli strutturali che si vengono a creare.
In parti successive sarà quindi possibile includere ad esempio la parte relativa alle emergenze e sicurezze, parti relative agli I/O diretti al quadro elettrico e così via.




Questo ci permetterà di organizzare tutto l’impianto, e le connessioni tra una parte e l’altra dello schema elettrico.

lunedì 30 gennaio 2012

Iniziare un progetto elettrico STEP 1


Come iniziare un nuovo progetto per un’automazione:

Al primo punto a mio parere è necessario studiare una struttura sulla quale costruire l’impianto elettrico.
Bisogna stabilire se ad esempio dobbiamo connettere una o più macchine o impianti elettrici tra di loro. Dato che nella maggior parte dei casi è una possibilità non trascurabile gli impianti possono essere strutturati in questo modo:
A01 = impianto elettrico della macchina 1
A02 = impianto elettrico della macchina 2
A03 = impianto elettrico della macchina 3

Stabilito il primo step relativo agli eventuali impianti da connettere tra di loro sarà necessario definire le varie zone nelle quali i componenti verranno installati nell’impianto che desideriamo progettare, questo punto non necessariamente determina un numero finito di componenti installati in ogni singola zona, ma solamente il luogo dove ci potrebbe essere la necessità di installare un gruppo di componenti elettrici.

Ad esempio:
E01 = Quadro elettrico principale
X10 = Scatola di derivazione 10
X20 = Scatola di derivazione 20
ECC

Nell’immagine seguente si può intuire come inserire varie scatole in varie zone adibite a diverse funzioni.
È quindi facile intuire come nelle varie zone verranno installati in linea di massima i componenti relativi alle funzioni indicate nel disegno